Craft & Design
Ha senso parlare di “Arts & Crafts” nell’era digitalizzata? La risposta è sì, ha senso, intendendolo più come Craft and Design. Cosa significa artigianato 2.0 e quale storia possiamo considerare a supporto di questo contemporaneo grande riscatto della manualità e della guida visionaria di cui questa capacità necessita? Facendo un salto temporale di circa settant’anni viene da pensare che uno dei modelli più avveniristici del legame tra artigianato ed industria lo avesse proposto una donna italiana, naturalizzata brasiliana: Lina Bo Bardi.
“Lina Bo Bardi: Together”, Triennale, 2014
Tra progetti di architettura, curatela di mostre, direzione di musei e creazione di centri culturali, il suo approccio prevedeva che ci fosse una forte contaminazione tra cultura, prodotto e spazio; il valore estetico e poetico degli oggetti della quotidianità doveva trarre ispirazione dall’artigianato, dalla musica, dalle abitudini culturali e dagli stili di vita locali (brasiliani). Nella sua concezione, uno spazio come il museo doveva trasformarsi esso stesso in una scuola in cui artigianato e industria si incontravano e in cui i bambini rappresentavano la fonte naturale di creatività e capacità manuali.
photo credits: Jongerius lab
In tempi più recenti, esattamente sul finire degli anni novanta, Hella Jongerius ha tracciato un’idea nuova di Craft & Design, una mescolanza tra artigianato, arte e design. Le proposte erano più provocatorie che commerciali ma si contestualizzavano in un distacco dalla massificazione, in un rifiuto delle logiche industriali insieme ad un ripensamento del ruolo delle macchine, per portare nell’oggetto poesia, capacità manuali, tempo lento di realizzazione, unicità, storia, peculiarità territoriali.
photo credits: doppiafirma.com
La mostra Doppia Firma, tenutasi a Villa Mozart durante il Fuorisalone 2018, ci ha ribadito l’importanza e l’attualità del dialogo tra design ed eccellenze artigianali. Nel contesto dell’esposizione è stato dato rilievo alla dualità e correlazione tra pensatore dell’oggetto (designer) e realizzatore dello stesso (artigiano), mettendo in risalto capacità manuali ormai rare, ricerca sofisticata sulla tipologia e sulla semantica dell’oggetto. India Mahdavi ha dato vita ad una collaborazione tutta al femminile e con Lucia Costantini ha creato un oggetto tanto poetico quanto prezioso.
Si tratta di un merletto di Burano, realizzato con antichi punti, che evoca le strade di Venezia e in particolare i suoi famosi scorci con i panni stesi.
photo credits: Marni
Sempre nel contesto delle ultime edizioni del Fuorisalone, Marni ha presentato alcuni prodotti realizzati dalla collaborazione con piccole comunità colombiane con l’intento di riscattarne la bellezza, il valore delle loro artigianalità e impiegando specialmente manodopera femminile.Craft e design diventano in questo caso una collezione di oggetti in edizione limitata che tramite un’asta o una vendita temporanea raccoglie fondi a scopo benefico avvicinando, come raramente succede, design ed etica. Si tratta di elementi decorativi, piccoli contenitori o sedie, in cui è più che mai chiaro il valore del riscatto delle capacità manuali, produttive, artigianali e peculiari di un particolare contesto culturale.
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